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UN

TEATRO VIRTUALE:

aggregazione oltre i confini

Mi sveglio una mattina e decido che quella sera stessa andrò a teatro, non ci sono mai stato prima ma oggi ho deciso.


Mi lavo i denti, faccio colazione e vado a lavoro.

Esco da lavoro, ceno, compro un biglietto.
 

Non so nemmeno cosa vedrò, che faccio cerco su internet? Lo spettacolo inizia tra poco e su Google ho aperto un sito a caso, non ci ho capito molto. Perché l'ho fatto? Entro:
 

"Scusi che per caso sa dov'è il mio posto?"

"Certo, l'accompagno"

Addirittura, vuoi vedere che già mi ama?
 

"Eccoci arrivati, si goda lo spettacolo"

 

Più si affolla e più fa caldo, forse dovrei togliermi la giacca.
Vorrei togliermi la giacca ma ora è la cosa più difficile da fare, mi sento in imbarazzo, mi guardo intorno c'è così...tanto...scintille negli occhiali, acque di colonia che si mischiano al legno, ventagli, luci soffuse, tessuti come nei sogni, dipinti, mormorii, riflessi.

Si spengono le luci, è ora.
 

Com’è fragile il teatro , ora che ci penso.

Se volessi potrei interrompere la scena.

Se mi sentissi potrei gridare fino al cielo.

Insieme a questo io appartengo.
 

Mi tolgo la giacca.

 

 

COME PUÒ UN LUOGO RICCO DI SENSIBILITÀ COME IL TEATRO ESSERE CONTENUTO IN UN NON LUOGO COME INTERNET?

COME POSSONO LE ENORMITÀ SENSAZIONALI PROVOCATE DAL TEATRO RIDURSI ALLA MANIERA VIRTUALE?

Quando si comincia a pensare al teatro come esso stesso un contenitore di molteplicità artistiche si potrebbe dire che siamo già sulla strada giusta.
 

L'opera teatrale messa in scena richiede una preparazione e una fatica non da poco, racchiude figure d’impronta più tecnico-progettuale, persone dalla responsabilità artistica e creativa, per non parlare degli attori che sono a tutti gli effetti coloro che associamo istintivamente quando sentiamo la parola teatro.

Data l’enorme complessità di elementi ci siamo divisi in gruppi per far sì che ogni squadra approfondisse , dopo una riflessione interna, un aspetto tra le molteplicità: il realizzare testi o audio, la ricostruzione e costituzione dell'aspetto più manuale, l’interattività col pubblico e così via.

Abbiamo destrutturato il teatro definendone, nella nostra valutazione, laboratori-attività-giochi-storie-narrazioni. Abbiamo cercato di racchiudere in ogni esperienza sviluppata una nostra poetica tra le molteplici che esistono al mondo, per questo l'articolo indeterminativo UN teatro virtuale.
Perché questa è la nostra interpretazione di un luogo che per natura accoglie potenzialità infinite.

Virtuale, invece, è il mezzo democratico accessibile a tutti, fruibile come e dove si vuole. L’emergenza pandemica ci ha mostrato come un’alternativa virtuale di un luogo può realizzarsi, perdendone certamente dei significati sensoriali ma che grazie all’aiuto della metafora si possono ritrovare all’interno dei contenuti che vengono incontro al fruitore. Fruitore che, grazie all’ azione, è l’unico in grado di risvegliare l’essenza del teatro che da virtuale si delinea con una consistenza sempre nuova.
 

Così è nato UNTEATROVIRTUALE, un sito come aggregazione oltre i confini della difficoltà, in una virtualità costruita con cura; un mattoncino per rendere il non luogo un luogo, dove il tecnologico rimane strumento per accedervi e non appendice del corpo.

© 2020 by DIDATTICA DELL'ARTE, ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI

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